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Attività di vigilanza sulla gestione dei rifiuti: i dati 2016

La Giunta regionale, con la deliberazione n. 16/20 del 03/04/2018, ha disposto la pubblicazione dei dati utili a definire lo stato di attuazione dei piani regionali di gestione dei rifiuti e dei programmi, secondo quanto previsto dall’articolo 199 del D. Lgs. n. 152 del 3.4.2006, come modificato dalla legge n. 221 del 28.12.2015. I dati relativi al 2016 sono stati raccolti ed elaborati dal Catasto rifiuti incardinato presso l’ARPAS e dal competente Servizio dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente.

La Sardegna ha raggiunto il 59,5 % di raccolta differenziata, con un incremento superiore al 3% rispetto al 2015, coerente con le previsioni dell’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani approvato nel dicembre del 2016. Questo risultato porta la nostra regione al sesto posto fra le regioni italiane, con un minimo scarto dall’Emilia Romagna, ma ancora distante da Veneto e Trentino Alto Adige che hanno superato il 70%.

A livello provinciale, la performance migliore del 2016 è quella della provincia di Oristano con oltre il 70%, seguita dalle province di Nuoro e del Sud Sardegna con il 67%, mentre al quarto posto la provincia di Sassari supera il 56% di RD; fanalino di coda con il 51% la Città metropolitana, che risente della performance troppo bassa del comune di Cagliari.

253 comuni (contro i 206 del 2015) hanno raggiunto e superato l’obbiettivo di legge del 65%, con una popolazione che quasi raggiunge il 50% del totale. In particolare si segnalano ben 49 comuni che nel 2016 hanno superato l’80% di raccolta differenziata, 38 comuni che si collocano fra l’80% e il 75%, 80 comuni fra il 75% e il 70% e 86 fra il 70% e il 65%.

A livello comunale le migliori prestazioni sono state conseguite da comuni interessati da significativi flussi turistici come Orosei, che conferma un eccellente 86%, Pula, Budoni, Siniscola, Tortolì e Posada, affiancati da comuni meno popolosi come Mandas, Gergei, Ussassai, Guamaggiore e Seui, nonché da interi territori nei quali i servizi di raccolta sono svolti in maniera associata come la Comunità montana del Goceano (composta da 10 Comuni), la Comunità montana del Gennargentu Mandrolisai (che riunisce 11 comuni), la Comunità Sarcidano Barbagia di Seui (comprende 14 comuni) e l’Unione della Trexenta (che comprende 6 comuni del Sud Sardegna).

La quantità di rifiuti urbani totali prodotta nel 2016 è stata di 735.639,94 tonnellate, circa 18.400 tonnellate in più rispetto al 2015, con un aumento di circa il 2,6%, accentuato dal nuovo metodo di calcolo previsto dal decreto del Ministero dell’Ambiente del 26 maggio 2016 che prevede, fra l’altro, il conteggio degli inerti da costruzione e demolizione da piccoli interventi domestici eseguiti dal proprietario dell’abitazione.

Nel 2016 le quantità di frazioni differenziate raccolte continuano ad aumentare in modo abbastanza evidente e si attestano sulle 437.870,72 t. Per quanto concerne i rifiuti destinati allo smaltimento si nota come i rifiuti indifferenziati (CER 200301) diminuiscano di circa 19.200 t, scendendo a 265.251,44 t, mentre gli ingombranti allo smaltimento (CER 200307) mostrano un aumento di circa 2.300 t, raggiungendo le 15.107 t.

Continua il trend positivo di crescita del riciclaggio con il raggiungimento di valori attorno all’obiettivo di legge fissato per il 50% al 2020: a seconda del metodo di calcolo utilizzato fra quelli proposti dalle norme comunitarie, la nostra isola ha conseguito un risultato pari al 48% o al 53%, in aumento di diversi punti percentuali rispetto al dato 2015.

Si evidenzia il soddisfacimento del fabbisogno di trattamento dei rifiuti urbani prima del conferimento a discarica e un deficit nel fabbisogno di termovalorizzazione da coprire con gli interventi previsti nel Piano regionale. Il fabbisogno di riciclaggio della frazione organica è ampiamente coperto dall’esistente impiantistica di compostaggio e digestione anaerobica mentre si evidenzia la sostanziale assenza di veri e propri impianti di riciclaggio per le altre frazioni da raccolta differenziata.

Le volumetrie residue in discarica destinate alla chiusura del ciclo dei rifiuti urbani risultano in decremento del 26% rispetto all’anno precedente, mentre i conferimenti aumentano dell’11% a fronte della diminuzione dei rifiuti termovalorizzati. Tale calo è dovuto all’avvio degli interventi di revamping del termovalorizzatore di Macomer e alle fermate più lunghe di quanto programmato per quello di Capoterra.

I conferimenti in discarica per rifiuti speciali non pericolosi diminuiscono del 22%, mentre le corrispondenti volumetrie residue si riducono solo del 5%, risultando ancora ampiamente sufficienti per coprire le esigenze delle utenze diffuse. Analoga situazione si verifica per le discariche per rifiuti inerti, dove i conferimenti calano del 9% e i volumi residui del 3%.

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DELIBERAZIONE N. 16/20 DEL 3.04.2018
Allegato alla DELIBERAZIONE