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Nuovo nido al Poetto di Cagliari

Foto Gianni Alvito - Teravista

 

Si è tenuta la sera di giovedì 9 settembre l‘apertura e l’ispezione del nido di Caretta caretta rinvenuto la sera prima nella spiaggia del Poetto di Cagliari, all’altezza dello stabilimento dell’Esercito.

I giorni precedenti numerosi tartarughini erano stati rinvenuti disorientati in giro per lo stabilimento ed erano stati messi in salvo e rilasciati in mare dopo il tramonto; la pioggia ha reso difficoltoso individuare l’origine del nido.

La costanza dei biologi dell’Area marina protetta di Capo Carbonara, competente per territorio nell’ambito delle attività della Rete regionale per la conservazione della fauna marina, supportati dal coordinamento della Rete regionale della fauna marina e dal Centro di recupero Laguna di Nora, alla fine ha consentito di trovare e mettere in sicurezza la camera del nido.

Visto l’avvicinarsi della perturbazione per la quale la Protezione civile regionale ha diramato una allerta meteo gialla ed il fatto che la schiusa fosse iniziata ormai sette notti prima, il direttore dell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara Fabrizio Atzori ha disposto d’urgenza l’apertura e l’ispezione del nido.

Sotto la supervisione scientifica dei ricercatori dell’istituto IAS – CNR di Oristano, si è proceduto come da protocollo all’apertura del nido ed alla valutazione del contenuto.

Le uova erano in totale 84, di cui 78 schiuse: un solo piccolino rinvenuto morto nell’emersione ed uno incastrato.

Viste le condizioni del mare antistante il sito di nidificazione, il direttore Atzori ha disposto il rilascio del tartarughino nella spiaggia più riparata di Calamosca.

In totale, risulta che più di 50 tartarughini del nido del Poetto abbiano preso la via del mare, grazie all’intervento degli operatori specializzati ed al supporto logistico del Comando dell’esercito e delle responsabili dello Stabilimento, sempre presenti.

Un ottimo risultato per un nido che, per la posizione all’interno di una concessione balneare molto frequentata, non prometteva grande successo di schiusa, come già accaduto in situazione analoga al Poetto di Quartu qualche settimana fa in cui, su un totale di 122 uova deposte, solo 28 tartarughini sono sopravvissuti.

Le uova non schiuse sono state trasferite nell’incubatrice in dotazione all’istituto IAS-CNR che ne monitorerà la possibilità di schiusa e l’eventuale conseguente rilascio in mare nel sito d’origine.

L’evento di nidificazione è stato accolto con entusiasmo dall’Amministrazione comunale e dal Comando dell’Esercito, che hanno dimostrato un’estrema disponibilità a supporto delle attività degli enti preposti alla tutela della specie, classificata nelle liste rosse dell’IUCN come in pericolo;  i dati scientifici riportano che, a livello globale, solo 1 o 2 tartarughe su 100 arrivano all’età della riproduzione: le cause sono legate prevalentemente all’alterazione dell’habitat naturale, terrestre e marino, che ne rendono difficile la riproduzione, alle catture con strumenti da pesca, all’inquinamento ed alle collisioni con le imbarcazioni.

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