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Pubblicato il rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna relativo al 2016

Il rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna relativo all’anno 2016, redatto dalla Sezione regionale del Catasto rifiuti dell’ARPAS, con la collaborazione degli Osservatori Provinciali dei rifiuti e dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione, descrive una gestione dei rifiuti urbani caratterizzata da importanti trend positivi.

Si conferma la crescita della percentuale di raccolta differenziata che ha raggiunto il 59,5%, con un incremento superiore al 3% rispetto al dato 2015 e pertanto coerente con le previsioni dell’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani approvato nel dicembre del 2016. Questo risultato porta la Regione Sardegna al sesto posto fra le regioni italiane.

Diversi territori della Sardegna hanno raggiunto ottimi risultati: 253 Comuni (contro i 206 del 2015) hanno raggiunto e superato l’obbiettivo del 65%, per una popolazione che quasi raggiunge il 50% del totale. In particolare, 49 Comuni hanno superato l’80% di raccolta differenziata, 38 Comuni si collocano fra l’80% e il 75%, 80 Comuni fra il 75% e il 70% e 86 fra il 70% e il 65%. L’eterogeneità negli Enti che hanno ottenuto tali risultati rafforza la tesi che, indipendentemente dalle caratteristiche geografiche e socio-demografiche dei singoli territori, l’obiettivo dell’80% previsto dal Piano regionale è raggiungibile con un’attenta progettazione dei sistemi di raccolta.

Le frazioni raccolte in maniera differenziata crescono su tutto il territorio, ma esistono ancora dei margini di miglioramento sulla raccolta degli imballaggi in legno, dello spazzamento stradale e di altre frazioni quali gli oli e lo scarto verde.

Per quanto concerne la filiera del riciclo, continua il trend positivo di crescita con il raggiungimento di valori attorno all’obiettivo di legge fissato per il 50% al 2020, ma portato al 70% dal Piano regionale.

Oltre alla descrizione degli importanti risultati positivi raggiunti, il rapporto individua gli aspetti su cui concentrare gli sforzi futuri per migliorare la gestione dei rifiuti urbani nel territorio regionale.

Si evidenzia in particolare una ripresa della crescita della produzione dei rifiuti urbani (+ 2,6% rispetto al dato 2015), accentuata dal nuovo metodo di calcolo previsto dal decreto del Ministero dell’Ambiente del 26 maggio 2016 che prevede, fra l’altro, il conteggio degli inerti da costruzione e demolizione da piccoli interventi domestici eseguiti dal proprietario dell’abitazione. Occorre dunque sollecitare le amministrazioni comunali per l’attivazione di  interventi volti alla riduzione della produzione dei rifiuti urbani, anche attraverso l’attuazione delle azioni previste dal Piano regionale, ad iniziare dalla definitiva transizione verso il porta a porta dei sistemi di raccolta dei Comuni più popolosi della Regione.

Si confermano inoltre gli andamenti in diminuzione della quantità di rifiuti oggetto di termovalorizzazione e conseguentemente l’incremento delle quantità smaltite in discarica, dovuti all’avvio degli interventi di revamping del termovalorizzatore di Macomer e alle frequenti fermate di quello di Capoterra. Occorre investire in azioni finalizzate alla riduzione dei rifiuti e al miglioramento della differenziazione, in modo da minimizzare le quantità di rifiuti da inviare a valorizzazione energetica o smaltimento.

Infine si riscontra una inversione di tendenza nel monitoraggio della quantità di rifiuti urbani biodegradabili collocati in discarica; ai sensi delle direttive comunitarie di settore, la Sardegna infatti deve conseguire nel 2018 l’obiettivo di collocare in discarica una quantità inferiore a 81 kg/ab/a di rifiuti urbani biodegradabili, target che pareva raggiungibile fino alla precedente rilevazione. Nel 2016 il valore monitorato è incrementato a causa della ridotta quantità di rifiuti oggetto di termovalorizzazione e delle prestazioni in termini di raccolta differenziata da parte del nord Sardegna e di alcuni grandi centri, che non raggiungono i limiti di legge. Si rende quindi necessario mettere in campo le azioni di Piano per massimizzare l’intercettamento di rifiuti biodegradabili ed incrementare il loro invio al recupero.

Consulta la documentazione
Diciottesimo rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna – anno 2016