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SardegnaAmbiente
Aggiornamento sulle nidificazioni di Tartaruga comune Caretta caretta 2016
Si è conclusa con successo la lunga attesa per la schiusa delle uova nei siti di nidificazione di Castiadas-Cala Pira e di Muravera-Piscina Rei.
Grande e corale la soddisfazione per l'efficace, insostituibile e numerosa partecipazione di volontari che hanno assicurato il presidio dei nidi assicurandone più volte il salvataggio dalle forti mareggiate. In particolare il 13 ottobre, le particolari e difficili condizioni del mare hanno indotto i biologi operanti nell'ambito della Rete regionale per la conservazione della fauna marina, coordinata dal Servizio Tutela della natura e politiche forestali dell'Assessorato della Difesa dell'Ambiente e il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, ad intervenire sui due nidi ad incubazione fortemente avanzata.
L'intervento è stato premiato dal salvataggio di 44 piccoli (18 a Cala Pira e 26 a Piscina Rei) il cui processo di maturazione è risultato completo e che sono stati liberati, dopo poche ore, in una spiaggia protetta; altre uova in schiusa e in ottime condizioni sono custodite e in osservazione presso il centro dell'Area Marina Protetta di Capo Carbonara Villasimius e promettono di regalare altri piccoli nei prossimi giorni.
Fondamentali per il buon esito degli interventi l'esperienza e la competenza dei biologi del CNR-IAMC di Oristano, dell'Area Marina Protetta Capo Carbonara e del Centro Recupero Cetacei e Tartarughe ¿Laguna di Nora¿ e la costante e premurosa assistenza dei volontari, delle Guardie Ambientali Sardegna di Villasimius, del CEAS Naturalia di Muravera, degli operatori balneari e della vigilanza e dei rappresentanti delle Amministrazioni comunali di Castiadas e Muravera a cui deve essere rivolta la gratitudine della collettività.
Si conclude una stagione di nidificazione senza precedenti in Sardegna, 4 nidi accertati (Malfatano ¿ Campus ¿ Cala Pira e Piscina Rei) e quasi 250 piccoli di Caretta caretta nati e liberi nel mare: una stagione particolare iniziata il 12 giugno e coincidente con la prematura scomparsa di Elisabetta Secci, la biologa marina che ha dato vita in Sardegna alla Rete regionale per la conservazione della fauna marina.