Reintroduzione dell’Aquila di Bonelli in Sardegna: presentato a Cagliari il nuovo progetto “Life Abilas” nel cui ambito rientra il rilascio dei 7 individui
L’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna è partner del Progetto Life ABILAS (codice LIFE23-NAT-IT) - avviato a ottobre 2024 e in conclusione a settembre 2030 - assieme all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA (Capofila), all’Agenzia Forestas, e-Distribuzione S.p.A. e dalla ONG spagnola GREFA (Grupo para la Rehabilitación de la Fauna Autóctona y su Hábitat-ES). In occasione del rilascio di 7 individui di Aquila di Bonelli avvenuto all’alba del 30 giugno, è stato ufficialmente presentato a Cagliari, il nuovo progetto Life Abilas, che punta alla reintroduzione stabile dell’Aquila di Bonelli (Aquila fasciata) sull’isola. Si tratta di una specie scomparsa dalla Sardegna negli anni ’80-’90 per un insieme di cause tra cui la persecuzione diretta e la mortalità causata dall’elettrocuzione sui tralicci della rete elettrica di media tensione. Il progetto, in continuità con il precedente Aquila A-Life, rappresenta un importante esempio di conservazione della biodiversità su scala europea.Tra gli obiettivi principali del progetto: il rilascio controllato di individui, la mitigazione dei fattori di mortalità (come elettrocuzione, avvelenamento e annegamento), l’aumento della disponibilità trofica (soprattutto conigli selvatici) e la sensibilizzazione delle comunità locali.
Durante l’incontro Rosanna Laconi, Assessora regionale della Difesa dell’Ambiente, ha ricordato che “Difendere la biodiversità significa difendere il nostro futuro”, e ha definito il progetto un esempio virtuoso di collaborazione tra enti pubblici e privati.
Elisabetta Raganella, coordinatrice di Life Abilas, ha illustrato in dettaglio la strategia pluriennale del progetto che prevede il rilascio progressivo di individui provenienti dai partner dell’Andalusia, Sicilia e francesi e l’adozione di misure tecniche e scientifiche per sostenere la sopravvivenza dei soggetti in natura, come l’alimentazione supplementare, l’uso di GPS per il monitoraggio dei territori di insediamento e la messa in sicurezza delle linee elettriche.
Nel corso della mattinata sono intervenuti numerosi relatori, Salvatore Piras, amministratore di Forestas, che ha evidenziato la necessità di creare un servizio strutturato e permanente dedicato alla reintroduzione faunistica, Antonio Casula Direttore Generale di Forestas ha evidenziato il ruolo dell’Agenzia Forestas nella conservazione della fauna selvatica minacciata e Silvia Serra responsabile del Settore Rete Ecologica Regionale della Regione Sardegna, che ha posto l’accento sull’importanza di adottare misure di conservazione efficaci per la protezione delle specie e dei loro habitat.
Successivamente Orietta Andretta di e-distribuzione ha spiegato le misure di mitigazione del rischio di elettrocuzione, con l’isolamento dei conduttori nudi e la mappatura delle linee a rischio, Michele Ravaglioli (Comandante dei Carabinieri Forestali) ha descritto il ruolo cruciale del presidio territoriale nel contrasto ai comportamenti illegittimi e Fabrizio Madeddu Commissario superiore del CFVA ha evidenziato le importanti attività di monitoraggio sul territorio, recupero degli individui feriti o deceduti portate avanti dal corpo forestale. La Direttrice del Parco naturale regionale di Tepilora, Marianna Mossa ha sottolineato l'importanza delle aree protette come serbatoi di biodiversità”. Gianluca Doa, in rappresentanza dell’Associazione Sos Abbilarjos, che collabora al progetto, ha raccontato attraverso le immagini il ciclo biologico dell’Aquila reale con cui l’Aquila di Bonelli condivide parte dell’areale.
Infine, prima della chiusura dei lavori, il moderatore ha invitato sul palco la Prof.ssa Fiammetta Berlinguer, docente dell’Università di Sassari che ha raccontato brevemente le attività portate avanti per la conservazione del Grifone attraverso i progetti LIFE, e il noto fotografo naturalista Domenico Ruiu che invece ha posto l’attenzione sull’importanza della comunicazione dei risultati nei progetti di conservazione.
L’evento ha testimoniato l’importanza del processo in atto che anche attraverso percorsi di educazione ambientale come webinar, attività con le scuole e iniziative di citizen science, con il coinvolgimento attivo delle comunità locali – agricoltori, cacciatori, associazioni – Life Abilas punta a trasformare un sogno di conservazione in una realtà sostenibile e duratura.
Foto di Michele Mendi