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Aggiornamento tracking tartarughe febbraio 2022

Febbraio 2022

Sono trascorsi quattro mesi dalla liberazione dei quattro esemplari di Caretta caretta, avvenuta il 9 ottobre 2021 dalla spiaggia di San Giovanni di Sinis (Cabras) e le informazioni che vengono trasmesse dai dispositivi satellitari con i quali sono stati liberati, grazie ad un progetto finanziato dall’Assessorato della difesa dell’Ambiente e dal Consiglio Nazionale per le Ricerche nell’ambito della attività della Rete regionale per la conservazione della fauna marina, si rivelano sempre più interessanti. Soste, a volte prolungate, si alternano a grandi spostamenti verso nuovi luoghi.

Genoveffa continua a spostarsi lungo le coste della Sardegna, alternando momenti di sosta a veloci cambi di latitudine. Attualmente è a pochi chilometri da San Giovanni di Sinis, luogo in cui è stata liberata, all’interno dell’Area Marina Protetta del Sinis. Le apnee, spesso oltre i 15 metri, continuano ad essere lunghe e regolari, il che fa pensare che sia in buono stato di salute.

Elettra, dopo aver nuotato parallelamente alle coste dell’Algeria, è risalita per un po’ verso nord per poi dirigersi nuovamente verso le sponde dell’Africa, percorrendo oltre 1500 km dal giorno della liberazione. Gli ultimi dati trasmessi ci informano che alterna immersioni a circa 20 metri di profondità a lunghi spostamenti in superficie, dove la temperatura è poco superiore a 14 °C.

Azzurra ha percorso circa 2000 km dal momento della liberazione. Dopo aver passato lo stretto di Sicilia, ha transitato tra l’Isola di Pantelleria e la costa della Tunisia, portandosi a sud di fronte alla città di Monastir. Le ultime immersioni registrate sono state effettuate a profondità di circa 20 metri con durate medie di un’ora.

Le maggiori sorprese in questo mese arrivano da Gavino, che da pochi giorni nuota nelle acque nell’Oceano Atlantico.
Dopo una lunga sosta nell’area più occidentale del Mar Mediterraneo, ha oltrepassato il trafficatissimo stretto di Gibilterra e si sta allontanando dalla costa. Ha percorso oltre 2500 km in circa 4 mesi: poco più di 20 km al giorno. La rotta evidente verso quella parte del Mediterraneo occidentale, i tantissimi chilometri percorsi in pochi mesi e l’uscita di questo esemplare dal Mediterraneo ci danno sicuramente delle informazioni aggiuntive molto interessanti sulla biologia ed ecologia della specie. L’evento è una attestazione del fatto che questo individuo, come d’altronde anche gli altri tre rilasciati contestualmente, si trovi in una condizione di salute ottimale che gli ha permesso di contrastare la forte corrente superficiale entrante in Mediterraneo (in grado di “intrappolare” molti individui di taglia più piccola nel bacino) e che gli sta permettendo di affrontare un viaggio lunghissimo in Oceano.
È interessante osservare che le cure ricevute alla Clinica veterinaria dei Due mari ed al Centro di recupero del Sinis, l’alimentazione controllata, la riabilitazione motoria svolta in grandi vasche fisioterapiche prima del rilascio ed il monitoraggio scientifico hanno fatto sì che l’animale venisse reintrodotto in ambiente naturale nelle migliori condizioni possibili, pronto ad affrontare la sua nuova vita in libertà.

Al prossimo aggiornamento!

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[foto mappa, elaborazione CReS]