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Aggiornamento tracking tartarughe giugno 2023

E’ ripreso il progetto di tracciamento degli spostamenti delle tartarughe marine Caretta caretta portato avanti nell’ambito delle attività di ricerca della Rete regionale per la conservazione della fauna marina, coordinata dall'Assessorato della difesa dell'ambiente sotto la supervisione scientifica dell’IAS -CNR di Torregrande,

Graziella e Gioia sono i nomi dei due esemplari attualmente monitorati nell’ambito del progetto di ricerca, già avviato nel 2021 con il tracciamento dei quattro esemplari, tra cui l’ormai nota coppia Genoveffa e Gavino, rilasciata dopo una lunghissima storia di detenzione al Centro di Recupero del Sinis (CReS) a seguito di un sequestro.

Graziella, recuperata dall’AMP Capo Carbonara, nodo della Rete competente per territorio, dopo sette mesi di mantenimento, monitoraggio e riabilitazione presso il CReS e la rimozione della lenza di nylon che si trovava all'interno del tratto digerente, è stata rilasciata il 6 maggio dalle coste di San Giovanni di Sinis: dopo poco più di un mese i dati del tracciamento mostrano che ha percorso più di 820 chilometri e, dopo aver lambito le coste nord della Tunisia, si sta dirigendo verso la Sicilia.

Gioia invece ha ripreso il mare sabato 27 maggio nella Cala di Spalmatore, nel Parco dell’Asinara: recuperata il 2 agosto dello scorso anno grazie alla segnalazione di un diportista nelle acque del Parco della Maddalena, è stata accolta e ricoverata presso il Centro di Recupero Animali Marini dell'Asinara (CRAMA) grazie alla collaborazione tra i due Parchi nell’ambito delle attività della Rete regionale. A pochi giorni dal rilascio, da quanto si evince dai dati di trasmissione, ha percorso circa 130 chilometri in direzione nord-ovest e sembra puntare verso la Francia

Il monitoraggio degli esemplari con dispositivi satellitari e GPS è di straordinaria importanza per lo studio e la conservazione della specie, in quanto consente di verificare le rotte, i tempi di apnea e le profondità raggiunte da animali tenuti per lungo tempo in vasca presso i Centri di recupero, per i quali è interessante capire se sia possibile riprendere una vita perfettamente normale, osservandone il comportamento dopo la reimmissione in ambiente naturale: i risultati in questo senso sono confortanti.

La batteria dei dispositivi consente di monitorare gli spostamenti per circa 18 mesi, un tempo già importante sia per lo scopo primario di acquisire i dati scientifici che per l’azione divulgativa che questo comporta, con la possibilità di far conoscere a tutti gli spostamenti delle tartarughe ed alcune curiosità sul loro trascorso e tenere alta l’attenzione sugli aspetti di tutela della specie.

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[foto mappa, elaborazione CReS]