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Aggiornamento tracking tartarughe Ottobre 2023

Procede il progetto di tracciamento degli spostamenti delle tartarughe marine Caretta caretta portato avanti nell’ambito delle attività di ricerca della Rete regionale per la conservazione della fauna marina, coordinata dall'Assessorato della difesa dell'ambiente sotto la supervisione scientifica dell’IAS -CNR di Torregrande,

 Analogamente a quanto accaduto all’esemplare di Caretta caretta Azzurra, anche Graziella ha sfortunatamente terminato il suo viaggio nelle acque del golfo di Hammamet in Tunisia.

 Rilasciata lo scorso 6 maggio presso la spiaggia di San Giovanni di Sinis, a Cabras, la tartaruga si è diretta verso le coste dell’Africa per poi trattenersi diversi giorni vicino alla costa della Penisola di Capo Bon e successivamente, passando a sud di Pantelleria, ha fatto rotta verso le coste sud-occidentali della Sicilia. Nella rotta di ritorno in Tunisia, a poco più di 30 miglia dalla costa, Azzurra è rimasta intrappolata probabilmente in una rete da pesca, a circa 50 metri di profondità. Il corpo dell’animale è stato ritrovato spiaggiato e grazie all’intervento dell'Istituto Nazionale tunisino di Scienze e Tecnologie Marine (INSTM) è stato possibile effettuare l’autopsia e recuperare il dispositivo di tracciamento satellitare.

Graziella ha percorso circa 1900 km in circa 3 mesi, spingendosi più volte intorno ai 100 metri di profondità.

Gioia, liberata il 27 maggio scorso da Cala di Spalmatore nel Parco Nazionale dell’Asinara, ha percorso circa 1400 km. Appena aver lasciato l’isola si è diretta verso ovest, trasmettendo per i primi giorni poche informazioni, ma mostrando comunque notevoli spostamenti; dopo aver raggiunto l’isola spagnola di Minorca, ha proseguito verso nord per poi invertire la rotta dirigendosi nuovamente verso la Sardegna.

I dati del trasmettitore continuano ad indicare che Gioia non sta effettuando immersioni particolarmente profonde.

 Il progetto prosegue con il tracciamento di un nuovo, piccolo esemplare: Diva è una tartaruga Caretta caretta poco più grande di 35 cm, equipaggiata con un dispositivo satellitare molto piccolo e leggero, che consente di monitorare i suoi spostamenti attraverso il sistema satellitare Argos. L’acquisizione del dispositivo è stata possibile grazie alla sponsorizzazione della società Finlandese Baltic Yachts e la liberazione, effettuata dall’Area Marina Protetta “Tavolara – Capo Coda Cavallo” il 16 settembre a Porto Rotondo, è avvenuta in collaborazione con Nautica Assistance di Olbia.

Diva, in poco più di un mese ha percorso oltre 1000 km, spingendosi prima lungo la costa laziale, poi, passando accanto all’arcipelago toscano, ha costeggiato la Corsica e raggiunto la Liguria. Da alcuni giorni si trova tra la Corsica e la costa Francese. 

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[foto mappa, elaborazione CReS]