Indietro

Pubblicati i dati del riutilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura nell’anno 2020

L’utilizzo nei terreni agricoli dei fanghi derivanti da trattamenti di depurazione delle acque reflue, domestiche o industriali, è disciplinato dal D. Lgs. 27 Gennaio 1992, n. 99, in attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura. Gli aspetti gestionali generali (raccolta, trasporto, deposito preliminare, trattamento, etc.), sono regolati dal D. Lgs. 3 Aprile 2006, n. 152, nella sua parte IV, relativa alla gestione dei rifiuti.

Le Regioni sono tenute a redigere annualmente la relazione riassuntiva, ai sensi del D. Lgs. 99/92, sui quantitativi di fanghi prodotti e riutilizzati in agricoltura sul territorio regionale, e a trasmetterla al Ministero della transizione ecologica.

Nel corso del 2021 il competente Servizio dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente ha pertanto avviato una raccolta dati presso i produttori di fanghi di depurazione e i soggetti autorizzati al loro riutilizzo in agricoltura, nonché tra gli impianti autorizzati allo smaltimento della quota che non è stato possibile recuperare. I risultati sono raccolti nel documento “Utilizzo dei fanghi nella regione Sardegna - Anno 2020”.

Dal confronto con i dati delle precedenti relazioni annuali, consultabili nella pagina dedicata ai rifiuti speciali del portale SardegnaAmbiente, si riscontra che il riutilizzo, con circa 12.750 tonnellate, è in calo, circa -8%, rispetto al 2019, anno in cui si era registrata la massima quota riutilizzata. In leggero aumento è invece la superficie agricola interessata dagli spandimenti, 2.664 ettari (0,95%).

I fanghi avviati allo spandimento presso le aziende agricole autorizzate provengono in massima misura dagli impianti di depurazione delle acque reflue urbane (97,5%). Rimane praticamente costante, nel suo piccolo contributo percentuale sul totale recuperato, la quantità dei fanghi provenienti dall’industria lattiero-casearia (da 319 a 318 t), mentre perde ulteriormente significatività l’apporto al recupero dei fanghi provenienti dalla produzione di bevande alcoliche e analcoliche (da 80 a 8 t).

Il ruolo di principale recapito dei fanghi rimane in capo alla provincia del Sud Sardegna, destinazione di due terzi del recupero, mentre quella di Sassari ne riceve circa un quarto. Diversamente dall’anno precedente, non tutti i territori provinciali sono stati coinvolti nello spandimento agricolo, poiché risulta assente quello di Nuoro.

La relazione include anche i dati riguardanti i trattamenti subiti dai fanghi prima di essere avviati al riutilizzo agricolo, la composizione media dei fanghi, la distribuzione a livello comunale e provinciale e le caratteristiche delle colture e dei terreni interessati.

Consulta i Documenti
Relazione 2020