Primo nido tartaruga marina in Sardegna
Primo nido sardo del 2025: si apre a Sant’Antioco, nel litorale di Maladroxia, la stagione delle nidificazioni in Sardegna. Dopo tre tentativi registrati ad Arbus, Carloforte e Castiadas, alle prime luci della mattina del 30 giugno è stata segnalata alla Guardia costiera la presenza di una tartaruga in fase di deposizione sulla spiaggia di Maladroxia, a Sant’Antioco (SU): il Centro di recupero Laguna di Nora, nodo della Rete Regionale per la conservazione della fauna marina competente per territorio, è giunto tempestivamente per verificare la presenza effettiva delle uova e attivare le procedure di prima messa in sicurezza del sito.
Accertata la deposizione, si è reso necessario disporne la traslocazione a causa della vicinanza alla battigia ed al fatto che la tartaruga, disturbata dai presenti, si è allontanata prima di riuscire a portare a termine le operazioni di mascheratura del nido: il primo uovo, infatti, è stato rinvenuto pochi millimetri sotto la superficie della sabbia.
Sotto la supervisione del coordinamento della Rete regionale dell’Assessorato Ambiente e del CNR di Torregrande, responsabile scientifico, e grazie alla collaborazione dell’Assosulcis Protezione Civile Sant’Antioco, il nido è stato trasferito in sicurezza in sito più idoneo: l’ispezione ha consentito di verificare la presenza di 129 uova di cui 123 in perfetto stato di conservazione.
Nel nuovo nido sono stati disposte tre sonde termometriche bluetooth che consentiranno di monitorare le temperature alla base, a metà altezza e nella parte più alta della camera del nido: in funzione delle temperature registrate si potrà definire con buona attendibilità la data della schiusa che, alle latitudini e temperature del sud dell’Isola, si aggira intorno al cinquantacinquesimo giorno dalla deposizione, quindi intorno al 25 agosto.
Il lieto evento anticipa di un giorno la consegna della Bandiera Blu alla spiaggia di Maladroxia: un segnale del riconoscimento che spiagge ben gestite accolgono importanti eventi di nidificazione.
Perché gli eventi di nidificazione di Caretta caretta sono così importanti e perché la specie va tutelata?
La specie è considerata vulnerabile dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), con popolazioni in calo a causa dell’alta mortalità, dovuta prevalentemente a catture accidentali durante le attività di pesca, all’impatto con mezzi nautici e all’inquinamento marino, in particolare da plastiche. A questo si somma il fatto che l’antropizzazione delle coste, il disturbo antropico e l’erosione connessa limitano la buona riuscita delle nidificazioni, sia impedendone di fatto la deposizione, a causa delle condizioni non ideali del fondo sabbioso, sia per il danneggiamento accidentale dei siti di nidificazione ad opera dell’uomo.
“Ogni nuovo nido censito è un piccolo grande successo per la specie e un indicatore dello stato di salute dei nostri litorali. Il ritorno delle tartarughe a nidificare regolarmente in regioni come Basilicata e Sardegna è un segnale incoraggiante che conferma l’importanza delle azioni di monitoraggio, sensibilizzazione e tutela portate avanti da operatori specializzati, associazioni locali e cittadini attenti.” (www.tartapedia.it)
Per contribuire alla conservazione della specie e dare una possibilità concreta di sopravvivenza a centinaia di piccole tartarughe è importante segnalare subito l’evento alle sale operative del Corpo Forestale (1515) e della Guardia Costiera (1530) che provvederanno ad attivare i protocolli della Rete regionale e nel frattempo:
- in caso di avvistamento di un esemplare sulla spiaggia, mantenersi a distanza, non ostacolarlo nei suoi spostamenti e disturbarlo con luci o rumori
- in caso di individuazione delle classiche tracce, come del passaggio di un piccolo trattore, non calpestarle né alterare le tracce sulla sabbia.