Sa Preta Istampata
Foto di: Mario Pappacoda
Sa Preta Istampata , ubicata a 2,5 Km dal centro urbano di Galtellì, è una grande parete alta circa 40 metri con un foro quasi perfettamente circolare nella parte superiore; si trova ad un’altezza di 636 metri e costituisce una delle emergenze rocciose del settore meridionale del Monte Tuttavista, una grande mole calcareo-dolomitica, che si eleva con spettacolare verticalità fino a raggiungere 806 metri sui tavolati basaltici (gollei) di Dorgali e Orosei e sulla piana alluvionale del Cedrino, occupando una superficie di circa 1200 ettari. Vi si possono osservare fenomeni carsici, ipogei e di erosione superficiale tipici delle superfici carbonatiche. Sa Petra Istampata, per le sue dimensioni, è il più vistoso, e pertanto osservabile anche da grande distanza.
A conclusione di uno studio finanziato nel 1992 dalla Regione, è stato pubblicato un volume dal titolo “ Monumenti naturali della Sardegna”, a cura di G. Barrocu e M.L. Gentileschi nel quale Sa Preta Istampata è inclusa tra le emergenze geologiche che, pur non indicate nella L.R. 31/89, sono considerate meritevoli di essere riconosciute e tutelate come Monumento naturale della Sardegna.
La genesi del monumento naturale è da attribuirsi a fenomeni di degradazione meteorica in concomitanza con fenomeni gravitativi e di erosione carsica. Gli agenti atmosferici, agendo sulle discontinuità strutturali della parete, ne hanno determinato dapprima l’isolamento e, successivamente, nel punto di minor resistenza, la formazione di una piccola cavità, che si è allargata lentamente fino a raggiungere le dimensioni attuali.
Sa preta istampata costituisce un esempio estremamente significativo ed esemplificativo dei processi di modellamento del territorio che si sono avvicendati nel corso delle ere geologiche fino al prodotto attuale, costituito da questa grande parete forata. La facilità dell’accesso attraverso un sentiero di poche decine di metri che si diparte dalla strada asfaltata che conduce alla cima del Monte Tuttavista, è un elemento ulteriore di attrattiva poiché da qui è possibile per il visitatore non solo apprezzare il vastissimo panorama sulle Baronie, sui massicci carbonatici supramontani e sul grande arco del Golfo di Orosei, ma anche osservare diversi elementi naturali di forte rilevanza .
L’ambiente circostante è infatti di notevole interesse per la vegetazione, caratterizzata da macchia mediterranea a leccio, ginepro, corbezzolo e olivastro, ma soprattutto da specie endemiche come la palma nana (Chamaerops humilis), il Crocus minimus, la Centaurea filiformis (endemismo sardo esclusivo del calcari della Sardegna occidentale), la Polygala sardoa, la Campanula forythii, (endemismo delle zone montane e submontane della Sardegna centro- settentrionale), l’ Euphorbia spinosa, la Lactuca longidentata , e varie altre. Numerose sono le orchidee, di cui sono state censite 32 specie, che rappresentano il 60% dell’intero contingente presente in Sardegna, tra cui: Orchis brancifortii, endemica della Sardegna e della Sicilia, Orchis mascula ichnusae, endemismo sardo delle montagne calcaree del versante centro-occidentale e sud-occidentale, Orchis morisii, esclusiva della Sardegna e della Corsica.
Per quanto riguarda la fauna, è rappresentata soprattutto l’avifauna: falco grillaio, poiana, falco pellegrino, varietà mediterranea meridionale che nidifica sul Monte Tuttavista, gruccione, ghiandaia, tortora, occhiocotto e saltimpalo, pernice sarda, taccola. Numerose sono le specie endemiche che vivono nelle cavità carsiche quali artropodi come lo pseudoscorpione Microcreagris (Acanthocreagris) sardoa, insetti come i coleotteri carabidi Speomolops sardous e Sardaphaenops supramontanus, e anfibi come il geotritone (Speleomantes supramontis).
Provvedimento istitutivo: Decreto Assessorato Difesa Ambiente n° 53 del 23/07/08