Laghi e invasi
Il Decreto 260/2010 prevede la tipizzazione di tutti i corpi idrici lacustri con una superficie maggiore di 0.2 km2 (per gli invasi la superficie è maggiore di 0.5 km2), ma solo quelli con superficie maggiore di 0.5 km2 devono essere sottoposti a monitoraggio. La normativa prevede diverse tipologie di monitoraggio, Sorveglianza, Operativo, rete Nucleo, Indagine ognuna delle quali ha specifiche finalità e obiettivi. Obiettivo dell’insieme delle tipologie di monitoraggio è fornire un quadro esaustivo dello stato di qualità dei corpi idrici all’interno di ogni bacino e sottobacino, convalidare l’analisi delle pressioni, verificare l’efficacia delle misure adottate.
L'ARPAS effettua per conto della Regione Sardegna il monitoraggio delle acque, finalizzato alla classificazione dei corpi idrici superficiali e per la redazione del piano di gestione a cura dell’Agenzia del distretto idrografico della Sardegna. Obiettivo del monitoraggio è stabilire un quadro generale dello stato ecologico e chimico delle acque all'interno di ciascun bacino idrografico e permettere la classificazione di tutti i corpi idrici superficiali, individuati ai sensi del DM 260/2010.
Nel triennio 2010-2012 è stato assegnato un giudizio di qualità a 124 corpi idrici: 46 hanno giudizio buono o elevato; 54 hanno giudizio sufficiente; 24 hanno giudizio scarso o cattivo.
Dighe e sbarramenti
In data 7 febbraio 2008 è entrata in vigore la Legge Regionale n. 12/2007 che disciplina la materia degli sbarramenti di ritenuta di competenza della Regione Sardegna in termini di progettazione, costruzione, esercizio e vigilanza, autorizzazioni alla prosecuzione dell’esercizio. Gli sbarramenti in argomento sono quelli di altezza fino a 15 metri e volume di invaso fino ad un milione di metri cubi.
Per effetto della Legge, la realizzazione di un nuovo sbarramento o la sua modifica è subordinata all’approvazione dell’Assessorato regionale dei Lavori Pubblici. Per tutti gli sbarramenti esistenti deve essere presentata una domanda finalizzata ad ottenere l’autorizzazione alla prosecuzione dell’esercizio.
La legge prevede anche una sanatoria per la regolarizzazione degli sbarramenti realizzati in assenza delle approvazioni previste dalla normativa vigente al momento della costruzione. Il mancato rispetto di quanto previsto nella Legge comporta della sanzioni che saranno accertate e contestate dal Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale regionale ed applicate dal Servizio del Genio Civile competente per territorio.
Classe dimensionale degli sbarramenti:
Piccoli invasi
Sono definiti piccoli invasi gli sbarramenti in possesso dei seguenti requisiti:
- sbarramenti classificati di categoria A ai sensi della legge regionale 31 ottobre 2007 n. 12 ovvero sbarramenti con altezza fino a 6 metri e volume di invaso fino a 60.000 m3.
Medi invasi
Sono definiti medi invasi gli sbarramenti in possesso dei seguenti requisiti:
sbarramenti classificati di categoria B ai sensi della legge regionale 31 ottobre 2007 n. 12 ovvero sbarramenti con altezza superiore a 6 metri fino a 10 metri e con volume di invaso superiore a 60.000 m3 e fino a 100.000 m3
Grandi invasi
Sono definiti grandi invasi gli sbarramenti in possesso dei seguenti requisiti:
- sbarramenti soggetti alle norme del Decreto del Presidente della Repubblica 1° novembre 1959, n. 1363 ovvero sbarramenti (dighe o traverse) la cui altezza superi i 10 metri e sbarramenti di minore altezza che determinino un invaso superiore ai 100.000 m3.
Consulta la Normativa
Decreto dell'Assessore dei Lavori Pubblici n.3085/11 del 22 settembre 2015
Legge Regionale 31 ottobre 2007, n. 12 “Norme in materia di progettazione, costruzione, esercizio e vigilanza degli sbarramenti di ritenuta e dei relativi bacini di accumulo di competenza della Regione Sardegna” : articolo 5-bis
D.M. 260/2010 - Criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali – Modifica norme tecniche
Legge regionale n. 12 del 31 ottobre 2007 - Norme in materia di progettazione, costruzione, esercizio e vigilanza degli sbarramenti di ritenuta e dei relativi bacini di accumulo di competenza della Regione Sardegna
D. Lgs. 152/06 – “Norme in materia ambientale”.