Acque di transizione

In Sardegna sono presenti numerose zone umide, molte delle quali di importanza internazionale in quanto inserite nella convenzione di Ramsar. Il numero di stazioni di prelievo per il monitoraggio delle acque di transizione varia in funzione delle caratteristiche del corpo idrico esaminato. La maggior parte delle acque di transizione sono monitorate tramite una sola stazione mentre altri hanno un reticolo di stazioni per meglio rappresentare l’area in esame. Sono state individuate 39 acque di transizione da sottoporre a monitoraggio, in quanto particolarmente rilevanti sotto il profilo ambientale per la ricchezza della fauna e della flora, per un totale di 117 stazioni di controllo. I campionamenti sono stati effettuati in superficie e, nelle profondità superiori a 1,5 metri, la determinazione di temperatura, salinità ed ossigeno disciolto è stata condotta anche sul profilo verticale. La frequenza dei campionamenti per la matrice acque è mensile, per il biota semestrale, mentre per i sedimenti è prevista una frequenza di campionamento annuale. In attesa del completamento attuativo del quadro regolamentare per l’implementazione del D.Lgs 152/06, l´unico riferimento per l´elaborazione e la classificazione della qualità delle acque di transizione è quello di valutare il numero di giorni di anossia all’anno, che coinvolgono oltre il 30% della superficie del corpo idrico, rilevati nelle acque di fondo. In base ai dati derivati dal monitoraggio, si rilevano solo alcuni episodi anossici. Bisogna evidenziare che lo stato di ossigenazione delle acque riscontrato è influenzato anche dalla tempistica di campionamento, effettuato limitatamente alle ore diurne. Per le ore notturne, maggiormente a rischio per le crisi anossiche, non sono disponibili informazioni.
Per fornire un quadro più completo sullo stato qualitativo delle acque di transizione sono stati calcolati per tutte le stazioni ricadenti all’interno di uno stesso corpo idrico, i valori minimi, medi e massimi, dei parametri fisico-chimici, chimici e batteriologici per il periodo 2002-2006. I valori ottenuti sono stati ulteriormente sintetizzati in modo da individuarne un unico range per singolo corpo idrico. Per ciò che riguarda l’analisi dei nutrienti, sono stati rilevati i parametri Azoto Ammoniacale, Azoto Nitrico, Azoto Nitroso, Fosforo totale e reattivo, Clorofilla “a” per singola zona umida, in modo da evidenziare le maggiori criticità. Su una base dati ottenuta dai valori calcolati dalla media di tutte le stazioni presenti nelle acque di transizione, relativa agli anni 2002-2006, per i parametri Azoto totale, Azoto nitrico, Azoto nitroso, Azoto ammoniacale, Fosforo reattivo e totale, ossigeno disciolto, clorofilla “a”, salinità, temperatura, pH, è stata applicata l’analisi delle componenti principali (PCA) che permette di definire la similitudine tra stazioni e contemporaneamente segnalare anche le variabili che definiscono le similitudini o dissimilitudini.

Consulta la Normativa
D. Lgs. 152/06 – “Norme in materia ambientale”.

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