Muru Cubeddu

 


Foto di: Mario Pappacoda

Il giacimento fossilifero di Muru Cubeddu si trova a circa 1 chilometro a occidente dell’abitato di Nureci. Qui affiorano rocce sedimentarie di ambiente marino risalenti al Miocene, che documentano in modo esemplare gli eventi geologici e paleontologici che hanno interessato il Sarcidano e la Marmilla, e quindi buona parte della Sardegna centro meridionale. In tal senso il Muru Cubeddu deve essere considerato un geosito di rilevante importanza, degno di essere tutelato e valorizzato per una fruizione collettiva.

La particolare valenza paleontologica di Muru Cubeddu è data dai depositi marini costituenti la parte mediana della successione miocenica. Il contenuto fossilifero in alcuni tratti è straordinariamente abbondante ed è rappresentato da un’associazione ad Alghe, Molluschi, Echinidi (ricci di mare), Crinoidi, Briozoi e Pesci. I molluschi in particolare sono presenti con un gran numero di specie ed un elevatissimo numero di individui, e sono disposti in modo tale che il corpo roccioso che ne è interessato ha l’aspetto di un deposito organogeno conchigliare (“Banco a Turritelle”). Questi depositi marini hanno un ruolo di riferimento di primaria importanza nell’ambito dello studio dei tempi di deposizione (stratigrafia), con pochi eguali in ambito nazionale e sopranazionale. Compreso in un intervallo di tempo di 7-10 milioni di anni, il Muru Cubeddu “racconta” attraverso i fossili, in modo dettagliato più che in ogni altra parte della Sardegna, la storia geologica di questa porzione di territorio e dell’intera isola.

Nel territorio di Nureci, nel Sarcidano Meridionale, si distinguono diversi complessi litologici affioranti, che vengono elencati di seguito dall’antico al recente: Granitoidi ercinici di Monte Maiore (Carbonifero sup.-Permiano inf. – 320/270 M.a.); successione sedimentaria del Triassico (250/205 M.a.); successione vulcanica dell’Oligocene-Miocene (36/23 M.a.); successione sedimentaria del Miocene inf. e medio (23/15 M.a.); vulcaniti basaltiche della Giara (Pliocene – 5,3/1,6 M.a.); depositi del Quaternario (1,6 M.a./attuale).

La sezione lito-biostratigrafica di Muru Cubeddu appartiene alla successione sedimentaria del Miocene inferiore e medio ed ha un’età compresa fra i 23 ed i 15 milioni di anni. Ha uno spessore complessivo di circa 40 metri ed è caratterizzata dalla favorevole esposizione e dalla grande abbondanza del contenuto fossilifero, elementi che fanno sì che tale affioramento rappresenti un ottimo spaccato stratigrafico che non solo permette di ricostruire la storia del territorio, ma costituisce un esempio da manuale di studio paleontologico in situ.

Nel sito si possono distinguere tre parti fondamentali: una più bassa ( e più antica) caratterizzata da areniti (sabbie) intercalate da conglomerati; una parte mediana costituita da areniti nelle quali si trova una ricca associazione fossile; ed infine una parte più alta costituita da un conglomerato a ciottoli quarzosi e scistosi e da lembi di calcari triassici.

La sezione di Muru Cubeddu riveste anche un notevole interesse cronostratigrafico (attribuzione delle formazioni fossilifero alle corrette sequenze temporali di deposizione), in quanto raggruppa tre differenti Formazioni: la Formazione di Villanovatulo al letto (la più bassa) e le Formazioni di Daidduru ovest e di Isili al tetto (alla sommità).

Provvedimento istitutivo:  Decreto Assessorato Difesa Ambiente n° 83 del 26/09/08