Normativa

 

Considerata l’importanza dell’impatto, anche di tipo economico, che le specie aliene invasive hanno sull’ambiente, la Commissione Europea ha ritenuto necessario introdurre uno strumento normativo e nel 2014 ha approvato il Regolamento (UE) n. 1143/2014 che stabilisce le norme atte a prevenire, ridurre al minimo e mitigare gli effetti negativi sulla biodiversità causati dall’introduzione e dalla diffusione, sia deliberata che accidentale, delle specie esotiche invasive all'interno dell'Unione.

Il Regolamento 1143/2014 ha introdotto il concetto di lista unionale, all’art. 4 si definisce l’ “Elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale”: specie esotiche invasive i cui effetti negativi sull’ambiente e la biodiversità in ambito europeo sono così gravi da richiedere un intervento concertato degli Stati membri dell’Unione Europea.

Fino ad oggi sono state pubblicate sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea due liste di specie esotiche vegetali ed animali di rilevanza unionale (14 luglio 2016 e 12 luglio 2017), che complessivamente costituiscono un elenco di 49 specie.

Tale elenco di specie viene periodicamente aggiornato, dando preminenza alle specie la cui inclusione porterebbe a prevenire, ridurre al minimo e mitigare gli effetti negativi di tali specie in modo efficace ed efficiente sotto il profilo dei costi.

Nel 2018 è entrato in vigore il Decreto Legislativo 230 del 15 dicembre 2017 per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1143/2014.

Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo tutte le specie esotiche invasive incluse nell’elenco europeo non possono più essere: introdotte o fatte transitare nel territorio nazionale, detenute, allevate (neanche in confinamento), vendute o immesse sul mercato, utilizzate o cedute a titolo gratuito o scambiate, poste in condizione di riprodursi (anche in confinamento), rilasciate nell’ambiente.

È possibile continuare a detenere specie esotiche invasive come animali da compagnia, a condizione di fare denuncia del possesso dell’esemplare, custodire l’esemplare in modo che non sia possibile la sua fuga o il rilascio nell’ambiente naturale, e di impedirne la riproduzione. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con il supporto di ISPRA in ha predisposto le “Linee guida per la corretta detenzione degli animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive” mirate alla prevenzione dell’abbandono di animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive di rilevanza unionale (fenomeno che comporta importanti rischi per l’ambiente e per il benessere degli individui medesimi).

La denuncia di possesso deve avvenire inviando l’apposito modulo di denuncia tramite PEC (all’indirizzo: pnm-II@pec.minambiente.it), oppure con raccomandata con ricevuta di ritorno (all’indirizzo: Ministero dell’Ambiente, Direzione Protezione Natura, Divisione II, Via Cristoforo Colombo n. 44  - 00147 – Roma), oppure fax (al numero: 06-57223468).

La ricevuta di PEC, fax o raccomandata accerterà l’avvenuta denuncia. Il termine per presentare tale denuncia del possesso di esemplari di specie esotiche invasive è prorogato al 31 agosto 2019 (Decreto Legge 25 luglio 2018, n. 91).