Strumenti di gestione

 

Ogni valutazione e analisi sull’assetto del territorio costiero, compresi il fenomeno erosivo e le opzioni di adattamento, dovrebbe tenere conto delle previsioni di variazione del livello del mare e degli impatti del cambiamento climatico al fine di decidere in modo corretto se e quali azioni e interventi potranno essere utili, durare sufficientemente o avranno bisogno di manutenzioni e correzioni nel tempo, essere sostenibili
Le necessità di gestione degli effetti e di azioni di contrasto all’erosione costiera, scaturiscono dall’interferenza o dalla minaccia d’interferenza del fenomeno erosivo con gli “interessi” antropici localizzati, determinando criticità. Si tratta di infrastrutture, aree insediative, agricole o produttive, in massima parte elementi di tipo “rigido”, inseriti generalmente senza particolari accorgimenti in un  ambiente fortemente dinamico come quello costiero , che anzi spesso ne hanno modificato l’assetto.
Un sistema di gestione basato sulla suddivisione del territorio costiero in Unità gestionali costiere si è dimostrato, ove applicato, funzionale a queste necessità di ottimizzazione. La suddivisione può essere impostata per tratti con uguale estensione, secondo un “passo” prestabilito, o per tratti aventi caratteristiche omogenee e quindi con differenti estensioni. In ogni caso, a tali suddivisioni è necessario associare un approccio gestionale complessivo ed integrato che consideri i sedimenti come risorsa strategica e che si basi su due pilastri: la riduzione delle perdite di sedimenti e l’alimentazione del sistema costiero.
 
Linee Guida Nazionali per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici
Il Ministero dell’Ambiente il 6 aprile 2016 ha sottoscritto con tutte le Regioni rivierasche italiane un
Protocollo d’intesa per la stesura di linee guida nazionali per la difesa delle coste dall’erosione costiera e dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Con il protocollo è stato istituito il Tavolo Nazionale sull’Erosione Costiera che dovrà contribuire ad inquadrare e affrontare la problematica del fenomeno dell’erosione in forma coordinata ed integrata, individuando procedure comuni per una corretta e sostenibile gestione della fascia costiera a livello
nazionale.
Nel Tavolo Nazionale, il Ministero dell’ambiente avrà il compito di indirizzare le attività verso proposte di azioni omogenee di tutela e di intervento che si concretizzeranno nella definizione di indirizzi generali e criteri che diventeranno il riferimento normativo e operativo nella pianificazione della difesa della costa e nella programmazione degli interventi da realizzare.
 
Le Linee Guida forniscono pertanto un quadro d’insieme e mettono a sistema una serie di esperienze e buone pratiche sviluppate negli ultimi decenni, con particolare attenzione alle azioni di difesa che riguardano il controllo della linea di costa, il riequilibrio del ciclo dei sedimenti, la protezione e l’adattamento delle coste in relazione al contesto fisiografico, il grado di efficacia e durabilità delle diverse soluzioni.
 
Il metodo di lavoro del Tavolo Nazionale si è sviluppato secondo una sequenza logico-operativa
caratterizzata da quattro aree tematiche:
 
  • Stato dell’arte, Dinamica dei Litorali e Fabbisogni: ricognizione su stato delle conoscenze, metodi pratici e standard per la valutazione delle criticità (trend erosivi, arretramento della linea di costa, ecc. ) e delle esigenze di gestione (valore esposto, scenari, rischi, ecc.) al fine di determinare in forma omogenea i relativi fabbisogni sia in termini di opere che di risorse necessarie. 
  • Opere e Interventi di Difesa: ricognizione sulle tipologie di opere e interventi di difesa costiera, metodi pratici e standard per la valutazione dell’efficacia, costi/benefici delle diverse tipologie di opere e interventi.
  • Risorsa Sedimenti: ricognizione sullo stato delle conoscenze e di gestione, metodi pratici e standard per la valutazione della disponibilità della risorsa di sedimenti e per una loro ottimale gestione ai fini della difesa della costa dai fenomeni erosivi. 
  • Normative di riferimento: quadro generale delle disposizioni internazionali, nazionali e regionali in materia di difesa e gestione dei litorali, dei sedimenti, del demanio marittimo, e individuazione di possibili integrazioni volte a favorire una più efficace gestione degli effetti della dinamica costiera. 

L’analisi delle tematiche sopra descritte e l’insieme delle metodologie individuate nella ricognizione sulle esperienze e sulle buone pratiche sviluppate da diverse Regioni, costituiscono il contenuto tecnico delle Linee Guida espresso attraverso indicazioni operative ricondotte in uno schema di “approccio integrato” che si propone come schema di riferimento e orientativo per le azioni di gestione e di contrasto degli effetti dell’erosione costiera.

Il sito tematico web per la presentazione delle Linee Guida è raggiungibile al seguente indirizzo: Erosione costiera - Ispra

Gestione poseidonia
Il problema della rimozione delle “banquettes” (banchi) di posidonia accumulata è particolarmente sentito nelle spiagge di rilevante interesse turistico, in quanto spesso su tali spiagge i bagnanti non gradiscono la presenza delle foglie morte di Posidonia oceanica, per cui i gestori degli stabilimenti balneari e le stesse Amministrazioni comunali chiedono la loro rimozione per offrire una migliore fruizione degli arenili. Occorre riflettere sul fatto che dal punto di vista ecologico-funzionale le praterie di Posidonia, le dune e le banquettes contrastano l’erosione costiera; le prime due costituiscono habitat naturali per numerose specie animali e vegetali adattate a questo particolare ecosistema, molte delle quali esposte a danneggiamento, minaccia e a rischio di estinzione.
L’intervento di asportazione della Posidonia spiaggiata, se non eseguito correttamente e in special modo con mezzi meccanici non idonei, comporta la sottrazione di notevoli quantitativi di sabbia e di sedimenti in essa intrappolati, causa un danno ambientale poiché aumenta l’esposizione del sistema litorale al moto ondoso e lo priva di nutrienti fondamentali per le comunità che la abitano; nel contempo si determina anche  un  aggravio dei costi di smaltimento a carico delle amministrazioni locali e quindi degli stessi cittadini.
Le banquettes di Posidonia, quindi, costituiscono una risorsa in quanto presidio naturale contro il fenomeno dell’erosione costiera e il loro smaltimento, ai sensi della normativa sui rifiuti, dovrebbe essere valutato come opzione ultima preferendo le soluzioni alternative riportate nel documento allegato. Dal punto di vista turistico la presenza delle praterie e delle dune costituisce infine un indiscutibile elemento di “naturalità” dell’area stessa.
 
Gestione Demanio gestione concessioni
Nell'ottica di intraprendere una strategia di riduzione delle perdite dal sistema spiaggia, è favorita  l’introduzione di buone pratiche per la pulizia degli arenili, le quali dovrebbero rientrare fra le misure prioritarie di una strategia gestionale. A tal fine le Linee Guida propongono diverse azioni:
  • accordi fra Comuni e soggetti concessionari, gestori di stabilimenti balneari e/o Società di gestione, per l’effettuazione della vagliatura in sito nelle operazioni di pulizia delle spiagge nel periodo invernale, per lo stoccaggio in siti autorizzati dei volumi asportati nelle operazioni di pulizia durante la stagione balneare, per il recupero delle sabbie da riutilizzare negli interventi di ripascimento;
  • disposizioni in merito all’effettuazione di una pulizia di tipo selettivo, ad esempio lasciando e disponendo i tronchi spiaggiati nel periodo invernale a difesa dalle mareggiate, come trappole di sedimenti o frangivento naturali;
  • regolamentare lo stoccaggio e il controllo in siti autorizzati dei sedimenti derivanti dalla pulizia delle spiagge effettuata durante la stagione balneare, ai fini della compatibilità ambientale e sanitaria al loro riutilizzo in spiaggia, ad esempio per la realizzazione degli argini invernali di protezione.
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