Ritrovamento di un piccolo esemplare (recluta) di Pinna nobilis nei mari sardi
Si è concluso positivamente il secondo anno del progetto RECOLL (Studio del REclutamento di Pinna nobilis in Sardegna con l’utilizzo di COLLettori nel triennio 2022-2024), finanziato dall’Assessorato della Difesa dell’ambiente e coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (CNR-IAS) che vede coinvolte tutte le Aree Marine Protette della Sardegna (Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre, Capo Carbonara, Capo Caccia – Isola Piana, Isola dell’Asinara, Tavolara – Punta Coda Cavallo, Capo Testa – Punta Falcone) e la collaborazione con un network internazionale di ricercatori.
Un evento di mortalità di massa, osservato per la prima volta nel 2016 e causato principalmente dal protozoo Haplosporidium pinnae, sta portando quasi all'estinzione Pinna nobilis, il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo.
La moria ha iniziato a colpire le popolazioni della Sardegna nel 2018. L’anno seguente P. nobilis è stata inserita nella lista rossa della IUCN (International Union for Conservation of Nature) come specie in pericolo critico di estinzione (CR - “Critically Endangered”; https://www.iucnredlist.org/species/160075998/160081499).
Attualmente i siti che ospitano ancora esemplari vivi in Mediterraneo sono pochi e spesso circoscritti ad ambienti di transizione. Indagare la presenza di superstiti, studiare il successo riproduttivo e la dispersione larvale sono azioni fondamentali per valutare le possibilità di recupero di questa specie endemica. In questo ambito, il progetto RECOLL ha tra gli obiettivi principali quello di valutare se negli ambienti marino-costieri della Sardegna sono ancora presenti larve di P. nobilis, siano esse il risultato di riproduzione avvenuta localmente o in altre zone mediterranee.
Quest’anno il lavoro dei ricercatori del CNR e dello staff delle Aree Marine Protette si è concluso con il ritrovamento, lo scorso ottobre, di una piccola recluta di Pinna nobilis nell’AMP Capo Carbonara. L’esemplare è stato lasciato nel sito di ritrovamento protetto all’interno una gabbia per limitare il rischio di predazione naturale e massimizzare le sue possibilità di sopravvivenza. Vengono monitorate regolarmente la sua crescita e le condizioni ambientali (es. temperatura dell’acqua). Questo ritrovamento è un segnale importante che indica come P. nobilis sia ancora in grado di riprodursi. Di conseguenza, il recupero di questa specie, sebbene difficile, potrebbe ancora essere possibile nel lungo termine. Per approfondire le conoscenze sulle eventuali dinamiche di ricolonizzazione di P. nobilis in Sardegna sarà fondamentale una sempre più stretta collaborazione fra comunità scientifica, istituzioni e cittadini. Il progetto RECOLL sta contribuendo all’aumento delle conoscenze sull’attuale distribuzione di P. nobilis e sulle sue potenzialità di ripresa e può favorire lo sviluppo di processi partecipativi utili a monitorarne le dinamiche e a ideare soluzioni che ne scongiurino l’estinzione.
[Foto collettore - Pinna nobilis]