Rifiuti urbani

 
Ai sensi dell’art. 184 del D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, si definiscono rifiuti urbani:
 
  1. i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione;
  2. i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'articolo 198, comma 2, lettera g);
  3. i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;
  4. i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade e aree pubbliche o sulle strade e aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua;
  5. i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;
  6. i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e).
Il concetto cardine attorno al quale si sviluppa la normativa comunitaria sui rifiuti urbani è riportato all’articolo 4 della direttiva 2008/98/CE, il quale presenta la gerarchia dei rifiuti, definita quale ordine di priorità della normativa e della politica in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti. Essa è caratterizzata dalle seguenti opzioni:
 
  • prevenzione;
  • preparazione per il riutilizzo;
  • riciclaggio;
  • recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;
  • smaltimento.
La pianificazione messa in atto dalla Regione Sardegna per la gestione dei rifiuti urbani assume come principio per l’attuazione della citata gerarchia, la necessità di partire dalle raccolte dei rifiuti per programmare e gestire con efficienza ed efficacia le successive operazioni di trattamento finalizzato al recupero o, come soluzione meno indicata, allo smaltimento.
In quest’ottica si inseriscono il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, gli accordi di programma e le linee guida che la Regione Sardegna ha predisposto con l’intenzione di promuovere adeguati interventi per il perseguimento degli obiettivi di gestione integrata dei rifiuti secondo i criteri della sostenibilità ambientale, che tengano conto delle recenti evoluzioni in campo comunitario, nonché delle esperienze maturate in Sardegna negli ultimi anni, sia in ambito tecnico, riguardo alla strutturazione ed erogazione dei servizi di raccolta e trattamento, sia in ambito normativo.
 
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Si rende disponibile ai Comuni il nuovo modello da utilizzare per la dichiarazione di avvenuta adozione della tariffazione puntuale ai fini dell’applicazione delle premialità aggiuntive ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 9/44 del 24.3.2022, modificata con deliberazione n. 14/29 del 13.4.2023 qualora sussistano i requisiti ivi previsti.
Il 23°Rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna, redatto dalla Sezione regionale del Catasto dei rifiuti dell’ARPAS, con la collaborazione degli Osservatori Provinciali dei rifiuti e dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione, analizza la situazione dei rifiuti urbani raccolti e gestiti in Sardegna nel 2021.
Con determinazione del Direttore del Servizio tutela dell’atmosfera e del territorio n. 48 del 27 gennaio 2023 è stata stabilita la percentuale di raccolta differenziata di ciascun Comune nel 2021, l’elenco dei Comuni con produzione pro capite di rifiuti inferiore al 70% della media regionale e l’entità della modulazione del tributo ai fini dell’applicazione dell’ecotassa.
La Giunta regionale, con la deliberazione n. 41/4 del 31.12.2022, ha preso atto dei dati relativi al 2020 utili a definire lo stato di attuazione dei piani regionali di gestione dei rifiuti, secondo quanto previsto dall’articolo 199 del d. lgs. n. 152 del 3.4.2006, come modificato dalla legge n. 221 del 28.12.2015 e dal d. lgs. 116 del 3.9.2020.
Con deliberazione n. 9/44 del 24.03.2022 la Giunta regionale ha approvato il meccanismo premialità/penalità per il 2022, il 2023 e il 2024 prevedendo l'applicazione di premialità aggiuntive ai Comuni che, oltre ad aver raggiunto determinate percentuali di raccolta differenziata, abbiano anche adottato un sistema di tariffazione puntuale.