Acque marino costiere
In osservanza delle disposizioni legislative, è stata predisposta una rete di monitoraggio marino costiero, per il rilevamento di dati chimici, biologici e microbiologici. L’avvio del monitoraggio è avvenuto nel 2003 ed tuttora in corso. Le indagini riguardano le matrici: - acqua (prelievi mensili); - biota (prelievi semestrali); - sedimento (prelievi annuali). Il criterio generale assunto per la scelta delle zone da monitorare è quello di individuare dei transetti disposti in corrispondenza di porti, canali, zone di foce dei bacini idrografici, insediamenti costieri e industriali, e in funzione delle caratteristiche naturali dell’area. All’interno di ogni zona individuata, si effettuano i campionamenti lungo un transetto disposto perpendicolarmente alla linea di costa e composto da 3 stazioni di prelievo posizionate in funzione del tipo di fondale. Il reticolo è formato da 67 transetti, per un totale di 198 stazioni. Lo stato di qualità per le acque marino costiere viene determinato attraverso l'applicazione dell’indice trofico TRIX. Il giudizio relativo alle indagini sul sedimento e sul biota, congiuntamente all’indice trofico, fornisce un quadro complessivo dello stato chimico e biologico delle acque marine costiere. La classificazione sulla base dell’indice trofico, integrata con i dati relativi alla concentrazione degli inquinanti nelle acque, determina lo stato di qualità ambientale delle acque marino-costiere.
La classificazione è stata elaborata su un arco temporale maggiore rispetto alle indicazioni della normativa (24 mesi per la 1° classificazione, 12 per le successive) per usufruire di una base dati più numerosa. Dall’analisi dei dati emerge che quasi il 65% delle stazioni ha raggiunto uno stato “Elevato”, circa il 34% ha raggiunto uno stato “Buono”, una sola stazione si trova nello stato “Mediocre” e nessuna stazione nello stato “Scadente”.
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D. Lgs. 152/06 – “Norme in materia ambientale”.