Inventario delle emissioni

 

Le informazioni sulle sorgenti emissive sono contenute nell’inventario regionale delle emissioni in atmosfera, aggiornato al 2010.
L’inventario è stato prodotto in accordo con i criteri stabiliti dal decreto legislativo n. 155 nell’Appendice V “Criteri per l’elaborazione degli inventari delle emissioni”; il decreto fa esplicito riferimento al “EMEP/EEA Air Pollutant Emission Inventory Guidebook” utilizzato anche per la compilazione dell’inventario nazionale. In particolare, la metodologia di stima delle emissioni utilizzata per il nuovo inventario è quella più recente disponibile, che tiene pertanto in considerazione l’ultimo aggiornamento dei fattori di emissione, pubblicati nel Guidebook 2013.
Per “inventario delle emissioni” si intende una serie organizzata di dati relativi alla stima dei contributi emissivi introdotti nell’atmosfera da sorgenti naturali e/o da attività antropiche.
L’inventario delle emissioni costituisce uno degli strumenti principali per lo studio dello stato attuale di qualità dell’aria, nonché per la definizione dei relativi Piani di tutela e risanamento.

Un inventario delle emissioni è una raccolta coerente di dati sulle emissioni dei singoli inquinanti raggruppati per:

  • attività economica,
  • intervallo temporale (anno, mese, giorno, ecc.),
  • unità territoriale (regione, provincia, comune, maglie quadrate di 1 km2, ecc.)
  • combustibile (per i soli processi con combustione).

Le sorgenti prese in considerazione sono suddivise in sorgenti puntuali, lineari, areali e diffuse, in base alla possibilità ed utilità di individuarne con precisione la posizione. In particolare, sono definite come:

  • sorgenti puntuali, tutte le sorgenti di emissione che è possibile ed utile localizzare tramite le
  • coordinate geografiche sul territorio;
  • sorgenti lineari, le principali arterie di comunicazione (strade, linee fluviali, linee ferroviarie);
  • sorgenti areali, i principali nodi di comunicazione (porti, aeroporti), le cave e le discariche;
  • sorgenti diffuse, le sorgenti non incluse nelle classi precedenti e che necessitano per la stima delle
  • emissioni di un trattamento statistico.

Le sorgenti puntuali, lineari ed areali sono localizzate sul territorio e rappresentate graficamente sulla mappa. Per quanto riguarda le sorgenti diffuse, esse sono valutate su base comunale; va ricordata in questo caso la forte presenza di queste sorgenti nelle aree maggiormente abitate, fatta eccezione per le foreste e le sorgenti naturali di polveri fini come i terreni non boschivi.
Le quantità di inquinanti emesse dalle diverse sorgenti della zona in esame si possono ottenere tramite misure dirette, campionarie o continue o tramite stima. La misura diretta delle emissioni può essere effettuata, ove è possibile, solo per le emissioni convogliate degli impianti industriali o civili. Tra questi, solo per alcuni impianti maggiori è attuata la misura in continua per l’intero periodo di operatività dell’impianto stesso. Per tutte le altre sorgenti (piccole industrie, impianti di riscaldamento, sorgenti mobili, ecc.), si deve ricorrere a stime.
Le emissioni sono stimate a partire da dati quantitativi sull’attività presa in considerazione e da opportuni fattori di emissione.

Ai fini della quantificazione delle emissioni si sono utilizzate:

  • misure derivanti da sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni, ove disponibili;
  • misure ottenute nelle attività di controllo sulle sorgenti emissive;
  • dati disponibili presso gli Enti competenti;
  • processi di stima;
  • dati di letteratura.

Nell’inventario sono stati considerati tutti gli inquinanti primari previsti dal d.lgs. n. 155/2010 (biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, PM10, PM2,5, arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene.) ed i precursori degli inquinanti secondari o a rilevante componente secondaria (COVNM) previsti dal medesimo decreto. Inoltre, sono considerati nell’inventario gli inquinanti previsti dal protocollo di Kyoto, altri inquinanti previsti nel Guidebook EMEP/EEA ed il benzene.

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