Fonti non rinnovabili
L’energia elettrica, la forma di energia sotto la cui azione si muovono cariche elettriche, non è disponibile direttamente in natura. Viene ottenuta prevalentemente per conversione dell’energia potenziale (chimica o cinetica) di fonti fossili o rinnovabili in energia meccanica, a sua volta trasformata in energia elettrica mediante gruppi turbo-generativi.
Le fonti di energia non rinnovabili sono destinate in periodi più o meno lunghi a esaurirsi. Per rigenerarle occorrono milioni di anni, per questo non possono essere considerate “rinnovabili”.
Sono fonti di energia non rinnovabile i combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale) ma anche elementi usati per la produzione di energia nucleare, quali l'uranio e il plutonio che è il “combustibile” per l’energia nucleare.
Possiamo suddividere gli impianti a energia non rinnovabile presenti nel territorio della Sardegna in funzione del tipo di fonte non rinnovabile secondo il seguente elenco:
- Impianti che utilizzano Carbone;
- Impianti che utilizzano prodotti Petroliferi (Olio combustibile, Gasolio, Gas di Petrolio Liquefatto, altri prodotti petroliferi);
Reti di trasporto
La Rete di Trasporto Regionale, permette di movimentare il gas in ambiti territoriali delimitati, generalmente su scala regionale, per la fornitura del gas ai consumatori industriali e termoelettrici e alle reti di distribuzione urbana.
Le reti di distribuzione del gas nel territorio regionale si concretizza per la maggior parte del territorio solo a livello progettuale. Non potendo avere certezza sui reali tempi di approvvigionamento del metano, i progetti delle reti cittadine sono stati realizzati ipotizzando un utilizzo provvisorio della rete con gas intercambiabili (aria propanata, GPL) stoccati in appositi depositi.
La rete si sviluppa in condotte a media pressione (condotte interrate, realizzate normalmente con tubazioni d’acciaio saldate o in materiale plastico polietilene) in condotte a bassa pressione (condotte interrate il cui materiale è ghisa, polietilene e acciaio) e derivazioni d’utenza realizzate, in parte interrata e in parte aerea fino ai gruppi di misura, in polietilene, acciaio (ghisa parte interrata e acciaio parte aerea).
Le reti di distribuzione del gas in Sardegna
A seguito di una programmazione definita dalla Giunta regionale nel novembre 2005 (la DGR n. 54/28) è in corso la realizzazione delle reti del gas. Si prevede la creazione nell'isola di 38 bacini di utenza. La rete di distribuzione prevede la costruzione di una vera e propria rete lunga 404 chilometri su quasi tutto il territorio regionale, dovrà essere completata al più presto, in modo da consentire gli interventi di miglioramento del benessere abitativo e di riduzione dell’inquinamento dell’aria urbana previsti nel Piano energetico ambientale regionale.
Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 marzo 20221 (c.d. “DPCM Sardegna”) sono state individuate le opere e le infrastrutture necessarie al phase-out dell’utilizzo del carbone in Sardegna e alla decarbonizzazione dei settori industriali dell’Isola, nonché funzionali alla transizione energetica verso la decarbonizzazione delle attività produttive, anche in conformità a quanto previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e l’Ambiente (PNIEC 2019). Al fine di consentire l’approvvigionamento di energia alla Regione Sardegna a prezzi sostenibili e in linea con quelli del resto d’Italia il DPCM Sardegna, riprendendo quanto già previsto dal decreto-legge 76/2020, prevede l’estensione anche ai fini tariffari della rete nazionale di trasporto del gas alla Sardegna attraverso il cosiddetto Collegamento Virtuale (o anche virtual pipeline2 ).
Tale configurazione infrastrutturale comprende le attività di adeguamento impiantistico per i terminali di Panigaglia e Livorno per consentire il caricamento del GNL su bettoline, l’introduzione di due FSRU ( (Floating Storage and Regasification Units) ovvero dei “rigassificatori galleggianti” )nelle località di Porto Torres e Portovesme con dimensionamento adeguato a servire i segmenti industriali e termoelettrici Nord e Sud nonché i bacini di consumo di Sassari e Cagliari e la realizzazione di un impianto di rigassificazione nell’area portuale di Oristano, alimentati mediante apposito servizio di trasporto del GNL via bettoline dai terminali di Panigaglia e Livorno. Inoltre, si prevede che i nuovi terminali di rigassificazione siano collegati, attraverso tratti di rete di trasporto, ai principali bacini di consumo del settore industriale e alle aree che saranno interessate dalla realizzazione di centrali termoelettriche alimentate a gas, nonché alle reti di distribuzione, anche ai fini della conversione a gas naturale di reti esistenti a GPL e aria propanata. Inoltre, lo stesso DPCM Sardegna individua le infrastrutture da realizzare da parte dell’operatore di trasmissione elettrica Terna S.p.A. per il soddisfacimento dei fabbisogni elettrici dell’Isola, ossia la realizzazione del cavo HVDC Sardegna-Sicilia facente parte del Tyrrhenian Link, l’installazione di compensatori sincroni e l’ulteriore sviluppo della rete di trasmissione sull’Isola. Sono inoltre stabilite le esigenze di nuova potenza programmabile in Sardegna con prevalente funzione di adeguatezza, regolazione e riserva, e definite pari a 550 MW articolate tra zona Sud e zona Nord, da individuare nell’ambito e secondo la disciplina del sistema di remunerazione della disponibilità di capacità produttiva di energia elettrica (capacity market3 ).
Non appena sarà terminata la dorsale che attraverserà la Sardegna, si potrà passare alla fase di realizzazione delle linee di derivazione ad alta pressione, in modo che le connessioni delle reti dei diversi bacini e dei singoli centri urbani alla dorsale siano pronte quando saranno realizzati i rigassificatori nella costa.
Per quanto riguarda il sistema gas della Sardegna, la situazione della struttura di distribuzione e di approvvigionamento si va così delineando:
- situazione di breve-medio periodo: sistema (antecedente alla metanizzazione) di utenze isolate con rete di distribuzione e di approvvigionamento locali alimentate a Gpl/aria propanata e da utenze alimentate da gas naturale approvvigionate tramite tratti di rete con partenza da rigassificatori o tramite veicoli-cisterna e in qualche realtà additivato da idrogeno;
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situazione di medio-lungo periodo: sistema costituito prevalentemente da utenze alimentate dal gas naturale, additivato da idrogeno, tramite tratti di rete o antenne da dorsale con partenza da rigassificatori o tramite veicoli-cisterna e da un numero limitato ad alcune utenze isolate (centri abitati) con rete di distribuzione e di approvvigionamento locale alimentata a Gpl/aria propanata con adeguamento ad altre tipologie di gas.
Consulta la normativa
Delibera della Giunta Regionale n. 18/87 del 10/6/2022 - Sviluppo della metanizzazione in Sardegna. Proposta per l'aggiornamento dell'APQ - Metano.
Delibera della Giunta Regionale n. 47/39 del 14/11/2013 - Sviluppo della rete di distribuzione del metano. Integrazione deliberazione n. 54/28 del 22.11.2005
Delibera del 5 novembre 2008, n. 60/23 e allegati (linee guida per la riduzione dell’inquinamento luminoso e relativo consumo energetico)
Decreto Legislativo 16/03/1999 n. 79 -Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica