Su Suercone


Foto di: Mario Pappacoda

 

Su Suercone è una grande dolina di origine carsica situata nel vasto altopiano di calcare mesozoico del Supramonte di Orgosolo.


L'origine del nome
Il nome Su Suercone deriverebbe dalla parola suerca ("ascella") e significherebbe pertanto grande ascella, mentre secondo un’altra interpretazione (Miglior, 1987) significherebbe grande sughera (tuttavia questa seconda ipotesi è meno probabile, dato che le sughere tipicamente non crescono in aree calcaree). 
I pastori di Orgosolo e di Urzulei invece, lo chiamano Su Sellone o Su Sercone. 

L'utilizzo del territorio nella storia
La dolina ed i suoi dintorni risultano utilizzati come di luogo di sepoltura già in epoca preistorica e poi in epoca storica, come risulta dai numerosi reperti archeologici ritrovati e come testimoniato dagli anfratti scoperti sul fondo della dolina. 
Purtroppo l’opera devastatrice degli scavi abusivi, peraltro denunciata in tutto il Supramonte, non ha risparmiato neanche questo sito dove le tombe, aperte nella ricerca di oggetti di valore, sono andate distrutte ed i loro contenuti (costituiti da residui di ossa umane, miste con terra e resti di antichi corredi funerari riconducibili all’epoca nuragica) sparpagliati nelle vicinanze. 
L'area archeologica di Su Suercone si inserisce certamente all'interno di una più vasta area ricca di molte testimonianze archeologiche di grande importanza e suggestione come il Campu Donanìgoro dove si trova il complesso archeologico di Nuragheddu costituito da un nuraghe che stupisce per l’imponente ingresso architravato e da alcune capanne circostanti nelle quali sono visibili abbondanti resti di ceramiche risalenti all’età del bronzo recente e finale (XI-IX sec. a.C.). 
Più a nord troviamo poi l’importantissimo sito archeologico, nonché popolare meta escursionistica, del villaggio nuragico di Tìscali, che, rimasto nascosto ed inviolato per secoli, conservava ancora fino a pochi anni fa numerose capanne con l’originale parte dell’alzato; sfortunatamente, successivi atti di vandalismo ne hanno compromesso l’originaria bellezza ed intattezza. 
Nella vicina gola di Gorropu (che secondo una leggenda sarebbe una fenditura prodotta da Dio per punire gli uomini del luogo allontanatisi dalla retta via) sono stati rinvenuti materiali bronzei votivi di epoca nuragica e foglie in lamina d’argento di epoca ellenistica. Il nuraghe di Gorropu fu costruito per controllare la gola e così la tomba dei giganti ,che si trova nei pressi dell’ovile Presetu Tortu, 
Il motivo di questa antica frequentazione dell’uomo del Supramonte è da ricercare nelle ideali condizioni di quest’area per l’allevamento ovino, ancora oggi assai diffuso., ed alla cultura del pascolo appartengono i numerosi ricoveri in pietra dei pastori, chiamati “pinnettas”, disseminati in tutto il Supramonte. 
L'eccesso di pascolo, insieme ai numerosi incendi, hanno però inciso profondamente sull’ambiente e se la dolina in sé, si presenta in buono stato di conservazione, gran parte del territorio circostante è invece notevolmente degradato, quasi da apparire come un deserto calcareo. Oggi, un ulteriore minaccia alla bellezza di questo territorio è rappresentata dall’apertura di nuove strade. 

Descrizione del territorio 
La grande dolina chiamata Su Suercone si trova nel comune di Orgòsolo, ad ovest del polje di Campu Donanìgoro. La dolina, a forma d’imbuto, ha una superficie di 18 ettari ed un diametro di circa 400 metri. Il ciglio della depressione, cioè la parte più elevata, si trova a 884m s.l.m. mentre il fondo a 685m determinando così una profondità di ben di 200m. La parete settentrionale strapiomba fino a circa 700 m, seguendo poi un pendio meno ripido per l’accumulo di detrito (prevalentemente costituito da friabilissima terra rossa, residuo della dissoluzione del calcare). Il versante meridionale, dopo un primo tratto di parete scoscesa, è meno inclinato. Al suo interno, a circa 700 m.s.l.m. si apre un inghiottitoio sub-verticale, profondo 30m e forse comunicante col vasto sistema carsico sotterraneo, forse connesso all’imponente complesso di Su Bentu. La discesa al fondo può avvenire da una cengia che segue l’immersione degli strati verso nord-est oppure sfruttando una scala naturale di roccia lungo la parete nord, più bassa. 
Le pareti ripide indicano l’origine dallo sprofondamento del tetto di una cavità carsica sotterranea, come avviene, appunto, per le doline dette "di crollo". Il carattere di eccezionalità di questa dolina, oltre che nelle dimensioni, anche nell’ esemplarità della sua forma. 

La formazione della dolina
La genesi della dolina è da attribuirsi al processo di formazione di cavità carsiche a prevalente sviluppo verticale, denominate fusoidi, che, come nel caso di Su Sterru a Baunei, si innestano lungo le fratture e le altre discontinuità del calcare. Lo sviluppo del fusoide inizia in profondità da un volume di roccia fratturata, denominato fuso embrionale, dove si attiva una veloce circolazione dell’acqua in senso verticale, tale da determinare un richiamo idrico dalle fessure carsiche circostanti, con conseguente erosione. La cavità si amplia prevalentemente verso l’alto fino ad intersecare altri vani carsici o la superficie esterna. 
L'area di Su Suercone ha una grande importanza naturalistica ed ambientale in quanto ospita numerosi endemismi e specie selvatiche animali di interesse, alberi di straordinaria bellezza come i tassi secolari che crescono all’interno della dolina, alti anche 18-20 metri e dotati di tronchi che possono raggiungere anche il metro di circonferenza, e la foresta di lecci di Sas Baddes. L'importanza naturalistica di questo altopiano è tale che nel 1984 ne fu proposta l’istituzione in "Riserva naturale guidata" (Riserva del Supramonte), estesa ai comuni di Orgòsolo, Oliena, Dorgali e Urzulei. 

Escuriosnismo
Al momento non esiste una segnaletica di tipo sentieristico che consenta un di raggiungere la dolina partendo dalla Gola di Gorropu, passando per altre polje, doline minori e grotte, per cui è sempre meglio farsi accompagnare da guide locali. 
Utile ricordare che il C.A.I., all’interno del Sentiero Italia, ha inserito un itinerario per la traversata del Supramonte partendo da Dorgali ed arrivando ad Oliena diviso in sette tappe e che la tappa n. 5 partendo da Genna Sìlana, costeggia il Nuraghe Gorropu, il Nuraghe Mereu, il Campo Donanìgoro e si conclude nella Valle del Lanaittu; il tempo totale di percorrenza di questa tappa è di 7.5 ore. 

Scheda tecnica tratta da: I monumenti naturali della Sardegna (Barroccu Giovanni, Gentileschi Maria Luisa - Carlo Delfino Editore, 1996). 
Soggetto gestore: Comune di Orgosolo
Decreto istitutivoDecreto Assessorato Difesa Ambiente n° 20 del 18/01/94