Rifiuti speciali

 

Ai sensi dell’art. 184 del D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, si definiscono rifiuti speciali:

  1. i rifiuti da attività agricole e agro-industriali, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2135 c.c.;
  2. i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall'articolo 184-bis;
  3. i rifiuti da lavorazioni industriali;
  4. i rifiuti da lavorazioni artigianali;
  5. i rifiuti da attività commerciali;
  6. i rifiuti da attività di servizio;
  7. i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acquee dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi;
  8. i rifiuti derivanti da attività sanitarie.
La Regione Sardegna è dotata di specifico piano di gestione dei rifiuti speciali con l’intenzione di determinare le iniziative dirette a limitare la produzione dei rifiuti e a favorire il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti, sia di materia che di energia, specificando le tipologie, la quantità e l’origine dei rifiuti da recuperare o da smaltire. Obiettivo principale è quello di indicare il complesso delle attività e dei fabbisogni degli impianti necessari ad assicurare la gestione dei rifiuti speciali in luoghi prossimi a quelli di produzione, al fine di favorire la riduzione della movimentazione dei rifiuti.
 
Attualmente le principali tipologie di impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti speciali esistenti in Sardegna sono le seguenti:
 
  • impianti di recupero.
  • impianti di stoccaggio;
  • impianti di incenerimento/coincenerimento;
  • discariche.
Gli impianti di recupero consentono di chiudere il ciclo dei rifiuti tramite la produzione di materiali o energia. Le principali tipologie di impianti di recupero esistenti sul territorio regionale sono rappresentante dagli impianti di riciclaggio degli inerti e dagli impianti di recupero dei metalli (i rottamatori).
 
Gli impianti di stoccaggio costituiscono un anello intermedio tra la produzione del rifiuto e il suo recupero o smaltimento definitivo; la necessità di tali impianti deriva dalla razionalizzazione del sistema dei trasporti agli impianti di trattamento. Se finalizzati allo smaltimento definitivo sono definiti impianti di deposito preliminare; se finalizzati al recupero sono definiti impianti di messa in riserva.
 
Gli impianti di incenerimento e coincenerimento, pur basandosi entrambi sul processo di combustione dei rifiuti, si distinguono tra loro per la funzione principale: nel primo caso lo smaltimento di rifiuti, nel secondo la produzione di energia o materiali.
 
Delle tre tipologie di discarica previste dalla normativa nazionale, solo due sono rappresentate nel territorio isolano: le discariche per rifiuti non pericolosi e le discariche per rifiuti inerti. Sono pertanto assenti in Sardegna le discariche per rifiuti pericolosi.
 

Consulta i Documenti
Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali
Elenco impianti autorizzati
Discariche per rifiuti inerti
Discariche per rifiuti speciali
Impianti di coincenerimento
Impianti di incenerimento
Impianti di autodemolizione
Impianti di stoccaggio/trattamento in conto terzi
Impianti di stoccaggio/trattamento in conto proprio
Soggetti autorizzati al riutilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura
Impianti mobili di riciclaggio inerti
Impianti mobili di trattamento rifiuti speciali

Attività di vigilanza sulla gestione dei rifiuti: i dati 2022

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Attività di vigilanza sulla gestione dei rifiuti: i dati 2022

La Giunta regionale, con la deliberazione n. 5/45 del 29.1.2025, ha preso atto dei dati utili a definire lo stato di attuazione dei piani regionali di gestione dei rifiuti, secondo quanto previsto dall’articolo 199 del d. lgs. n. 152 del 3.4.2006, come modificato dalla legge n. 221 del 28.12.2015 e dal d. lgs. 116 del 3.9.2020. I dati relativi al 2022 sono stati raccolti ed elaborati dal Catasto rifiuti incardinato presso l’ARPAS e dal competente Servizio dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente.

Nel 2022 la Sardegna ha raggiunto il 75,8% di raccolta differenziata, migliorando leggermente il risultato del 2021 e confermandosi, per il quarto anno consecutivo, al secondo posto fra le regioni italiane.

Il numero dei Comuni che non hanno ancora raggiunto l’obiettivo di legge del 65% previsto per il 2012 si è ridotto a sette (uno in meno del 2021), per una popolazione pari al 8% del totale; tra questi è ancora presente il Comune di Sassari che ha appena superato il 60% e che, per via della sua dimensione in termini di popolazione, avrebbe consentito il raggiungimento degli obiettivi di Piano ed in particolare per il conseguimento dell’80% al 2022. Sono, quindi, 370 su 377, per una popolazione coinvolta di oltre il 91% del totale, i Comuni che hanno superato l’obiettivo del 65%. Tra questi sono aumentati da 17 a 20 i Comuni che hanno superato l’85% e da 103 a 146 quelli con percentuali comprese fra l’80% e l’85%. Sono pertanto 166 i Comuni che hanno superato l’obiettivo dell’80% previsto dal Piano regionale per il 2022. Come nelle precedenti annualità, nella fascia di Comuni che hanno superato l’obiettivo di Piano al 2022 si confermano Comuni interessati da importanti flussi turistici come Orosei, Budoni e Palau, affiancati da Comuni meno popolosi come Barrali, Soleminis e Mandas, nonché da interi territori nei quali i servizi di raccolta sono svolti in maniera associata come l’Associazione dei Comuni di Irgoli, Loculi, Onifai e Galtellì e l’Unione dei Comuni del Coros. A livello provinciale, tutti i territori hanno superato il 70% di raccolta differenziata; le province di Nuoro e di Oristano hanno sfiorato l’80% mentre quella di Sassari è più vicina al 70%.

L’indicatore relativo alla percentuale di rifiuti urbani avviati a preparazione per il riutilizzo e a riciclaggio è rimasto invariato rispetto a quanto rilevato nel 2021. Si tratta in ogni caso di un valore superiore all’obiettivo di legge del 55% al 2025: in funzione del metodo di calcolo utilizzato fra quelli proposti dalle norme comunitarie, la nostra Isola ha conseguito un risultato pari al 59% o al 63%.

La produzione complessiva dei rifiuti urbani è diminuita di circa 18.500 tonnellate rispetto al 2021, con un decremento del 2,5%, superiore a quello registrato a livello nazionale.

Nonostante rispetto al 2021 siano aumentati i rifiuti avviati a termovalorizzazione e diminuiti quelli avviati a smaltimento in discarica, i relativi obiettivi di Piano sono ancora molto lontani a causa dei ritardi nei lavori di ristrutturazione dei termovalorizzatori; tali ritardi hanno inoltre determinato un consumo della volumetria residua delle discariche superiore alle previsioni.

I conferimenti in discarica per rifiuti speciali non pericolosi sono diminuiti del 24,0% e le corrispondenti volumetrie residue del 1,5%. Tenendo in considerazione le sole utenze diffuse i conferimenti sono diminuiti del 16,7%. I conferimenti nelle discariche per rifiuti inerti sono aumentati del 17,4% e i volumi residui si sono ridotti del 12,3%.

La produzione totale di rifiuti speciali nel 2022 è diminuita dello 0,5% rispetto al 2021. In particolare, si registra una variazione percentuale della produzione di rifiuti speciali per unità di PIL rispetto al 2010 pari a -2,5% per i rifiuti non pericolosi e -24,4% per i rifiuti pericolosi.

La percentuale di rifiuti speciali avviati a preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio rispetto al totale gestito nel 2022 è stata del 58,3%, superiore al valore del 2021 di oltre cinque punti percentuali.

La percentuale di rifiuti speciali avviati a termovalorizzazione e incenerimento (0,7% nel 2022) è sostanzialmente stabile (0,8% nel 2021, 0,6% nel 2020 e 0,8% nel 2019).

È ulteriormente diminuita la percentuale di rifiuti speciali avviati a smaltimento in discarica rispetto al totale gestito, passata dal 32,1% del 2021 al 26,3% del 2022.

La superficie destinata al riutilizzo di fanghi in agricoltura è stata pari a 2.352 ettari, leggermente superiore (+1,85%) rispetto al valore del 2021.

Consulta i documenti
Delibera 5-45 del 29.01.2025
Delibera 5-45 del 29.01.2025 - Allegato1