Rifiuti speciali
Ai sensi dell’art. 184 del D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, si definiscono rifiuti speciali:
- i rifiuti da attività agricole e agro-industriali, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2135 c.c.;
- i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall'articolo 184-bis;
- i rifiuti da lavorazioni industriali;
- i rifiuti da lavorazioni artigianali;
- i rifiuti da attività commerciali;
- i rifiuti da attività di servizio;
- i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acquee dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi;
- i rifiuti derivanti da attività sanitarie.
- impianti di recupero.
- impianti di stoccaggio;
- impianti di incenerimento/coincenerimento;
- discariche.
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Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali
Elenco impianti autorizzati
Discariche per rifiuti inerti
Discariche per rifiuti speciali
Impianti di coincenerimento
Impianti di incenerimento
Impianti di autodemolizione
Impianti di stoccaggio/trattamento in conto terzi
Impianti di stoccaggio/trattamento in conto proprio
Soggetti autorizzati al riutilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura
Impianti mobili di riciclaggio inerti
Impianti mobili di trattamento rifiuti speciali
Pubblicati i dati sulla gestione dei rifiuti sanitari in Sardegna nel 2022
Pubblicati i dati sulla gestione dei rifiuti sanitari in Sardegna nel 2022
I rifiuti derivanti dalle strutture sanitarie sono disciplinati dal D.P.R. 15 luglio 2003, n. 254; tale decreto regola la gestione dei rifiuti sanitari a norma dell'articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179.
La Regioni sono tenute a istituire sistemi di monitoraggio e di analisi dei costi e della congruità dei medesimi relativamente alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti sanitari e a inviare i dati risultanti all’ISPRA, che li comunica al Ministero dell’ambiente e al Ministero della salute, ai sensi dell’art. 4, comma 5 del decreto citato.
Nel corso del 2023 il competente Servizio dell’Assessorato della difesa dell’ambiente ha avviato una raccolta dati presso i produttori dei rifiuti sanitari (aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere universitarie, azienda ospedaliera Brotzu e cliniche private) e presso i soggetti autorizzati a raccolta, deposito preliminare e smaltimento finale, sia mediante termodistruzione sia tramite sterilizzazione.
I risultati sono raccolti nel documento “Relazione sulla produzione e gestione dei rifiuti sanitari nella Regione Sardegna - Anno 2022”, consultabile a fondo pagina.
I risultati dell’analisi mostrano che la produzione totale di rifiuti sanitari, di qualunque codice dell’elenco europeo, è pari a circa 6.815 tonnellate, di cui 6.125 provenienti dalle strutture pubbliche e 690 da quelle private.
5.687 tonnellate sono costituite da rifiuti distinti dalle prime quattro cifre del codice dell’Elenco Europeo dei Rifiuti 1801, cioè derivanti dalla cura della salute umana.
Il dato di produzione pro-capite dei rifiuti di codice 1801 è pari a 3,45 kg/ab, leggermente superiore al dato dell’anno precedente.
La produzione annuale di rifiuti con codice 1801 per posto letto nelle strutture pubbliche è stata pari a 1.083 kg/anno, contro i 918 kg dell’anno precedente.
La produzione del codice 180103*, ovvero rifiuti (pericolosi) che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni, sfiora le 4.700 t. L’88% di questi rifiuti, i più significativi nell’ambito della sanità (78% dei rifiuti prodotti in totale), deriva dalle strutture pubbliche, il restante 12% da quelle private.
Nel periodo in esame (1.1.2022 ÷ 31.12.2022) la destinazione dei rifiuti sanitari è stata prevalentemente l’incenerimento: diretto nel 34% dei casi, preceduto da una fase di deposito preliminare nel 64%. La messa in riserva e il raggruppamento preliminare si dividono la rimanente, ridottissima, percentuale di destinazione.
Il costo medio di gestione, che risente di una notevole variabilità a seconda dell’ubicazione e della dimensione delle strutture, si attesta intorno a 1.740 €/t per le strutture pubbliche e a 1.690 €/t per quelle private.
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Relazione sulla produzione e gestione dei rifiuti sanitari - Anno 2022
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